Ascoltare una registrazione e rispondere con il gesto e la danza
Adesso vorrei fare un rapporto tra ascolto, analisi e gestualitá di fronte alla musica. Vi ricorderete del video che ho esposto di quella bambina che “interpretava” un movimento per due mandolini di Vivaldi ed é assolutamente importante che chi non ha potuto vederlo in quella occasione lo osservi adesso. Forse questo video potrebbe rispondere alla domanda che lei ha fatto prima. Non sappiamo che cosa succede nei bambini di fronte all'ascolto di certe musiche. Quali musiche far loro ascoltare fino a quando non abbiamo fatto quelle esperienze con i bambini. In questo caso non vedremo soltanto una danza ma qualcosa di piú: un analisi gestuale della musica di Vivaldi da parte di una bambina di 4 anni.
Lei aveva ascoltato il giorno prima nella classe la musica di Vivaldi e aveva improvvisato insieme ai suoi compagni ció che spontaneamente risultava dall'ascolto. La sua insegnante notó la particolare abillitá della bambina e la invitó il giorno seguente a ripetere la sua “danza” e la registró.
Faró vedere un'altro lavoro con le “Danze rumene” di Béla Bartók continuando a rispondere alla sua domanda, quale musica ascoltare, quale non ascoltare? Quello dipenderá dei bambini. In questo caso per esempio i bambini ascoltano le Danze che stimolano a muoversi. Le strutture della musica, certe volte il ritmo, in altre la melodia, le articolazioni, il tempo e i cambiamenti suggeriscono condotte corporali dei bambini. In questo caso i bambini seguono perfettamente la musica di Bartók.
Bisogna dire che l'insegnante, Monique Frapat, con cui ho fatto dei lavori e ho menzionato in altre ocasioni, ha un figlio tecnico in videoregistrazioni. Monique propose questo stesso lavoro ad altri classi e lui fece registrazioni
dei differenti gruppi, lavoro che ha permesso di osservare
differenti livelli di lettura corporale e cinetica da parte dei bambini. Il giovane fece infine una specie di collage con le registrazioni
che ci hanno permesso di verificare tante e diverse espressioni nei differenti gruppi. Ció che voglio dire é che non vi é uniformitá da parte dei bambini.
(Delalande sorride mentre si osserva il video di fronte ai cambiamenti dei bambini fra una danza e l'altra e commenta: “Qui non contano soltanto i movimenti ma le espressioni dei bambini”)
La danza termina e Delalande commenta che questo tipo di attivitá stimola il desiderio di far ricerca, di analizzare e commentare ció che ogni bambino esprime e fa. Delalande domanda: qualcuno di voi vuole dire qualcosa in proposito?
OLIVIA CONCHA. Mi pare che la danza dei bambini é molto bella ma non é soltando spontanea oppure istantanea...credo che vi sia conoscenza. Penso che loro hanno avuto dalla loro insegnante alcune indicazioni didattiche e/o tecniche in rapporto al movimento corporale. Mi spiego: in Europa esistevano giá nell'inizio del XX secolo alcuni musicisti e pedagoghi come Jacques-Dalcroze
e Carl Orff che sottolineano l'importanza
del rapporto fra la formazione musicale e lo sviluppo del movimento corporale e lo posso evidenziare in alcune condotte dei bambini i quali usano tre plani di occupazione dello spazio: attaccati al suolo, a mezza altezza e allungando il corpo verso l'alto
DELALANDE. Hai ragione in quello che dici, questa non é la loro prima attivitá espressivo-corporale. Questi bambini avevano giá fatto altre esperienze avendo obiettivi e regole per esempio con il proposito di riuscire ad avere coscienza sui propri movimenti e l'uso dello spazio collettivo come dici tu. Loro hanno seguito le regole raccomandate dall'insegnante
anche nell'uso di accessori claves, tamburelli, campanelli) oggetti (nastri, cerchi) sorvolando ostacoli (sedie in circolo, passando sotto finti “ponti” costruiti con sedie e tavolini) ma anche giochi in movimento dove loro dovevano immaginare situazioni come per esempio imitando artarughe, serpenti, conigli, alberi enormi mossi dal vento, palloncini che vanno verso il cielo, ecc. E altri giochi propedeutici che preparavano alla improvvisazione
C'é un gioco per esempio dove i bambini si muovono nello spazio e ballano: la regola del gioco consiste nel prendere un piatto nelle loro mani mentra danzano e dopo, sempre danzando, debbono passarlo in mano a un altro bambino badando di non farlo cadere. Sono regole semplici che sviluppano
l'autocontrollo generale del corpo e dei movimenti, flessibilitá, riflessi, ecc. Sono piccole attivitá in preparazione a forme di improvvisazione corporale.
Delalande fa notare che non sempre queste attivitá corporali si relazionano con l'esplorazione strumentale, non nel caso del gioco del piatto per esempio, ma in altri casi la maestra propone di produrre dei suoni in una forma di danza, loro ballano e producono suoni. L'insegnante stimola il rappporto fra la produzione del suono e il movimento corporale. Vediamo che ci sono delle attivitá in cui i bambini fanno dei movimenti che non necessariamente producono dei suoni che abbiamo denominato “gesti di accompagnamento”; ricorderete forse quell'esempio in cui una bambina giocava con la cetra e faceva dei gesti che “non suonavano” (lei aveva 2 anni)
Si produce una certa dissociazione tra il gesto necessario per la produzione del suono e il gesto “non utile” che io chiamo la utilitá della inutilitá (sto pensando per esempio a Glenn Gould perché ho lavorato sulle sue interpretazioni); tutti gli strumentisti fanno questi gesti ma lui li fa in modo sistematico. Per esempio
il movimento di rotazione quando vi é una forma di discorso continuo che potrebbe essere considerato quasi come una forma di danza ma non é cosí, lui adopera quell'atteggiamento in considerazione a quello che lui chiama “di flusso”, che evoca con il gesto del corpo ma che non serve direttamente a produrre il suono ma che corrisponde all'atteggiamento e al carattere espressivo della musica in corrispondenza ad altri gesti del viso, della respirazione, ecc.
Ho intervistato molti interpreti, e un pianista –Jean Claude Pennetier- mi diceva che c'era una studentessa di pianoforte che suonando Chopin al momento di fare un passaggio che doveva sembrare un suono che galleggia
tra due acque, lei prendeva troppa aria al contrario di quello che avrebbe dovuto fare - secondo il suo maestro- prendendo poca aria per ottenere un buon risultato espressivo-sonoro.
Abbiamo dunque un modo di accompagnare il gesto che produce il suono fatto dal corpo completo che permette di mettersi in un atteggiamento particolare in funzione dell'espressivitá della musica che si sta interpretando. Il controllo del carattere espressivo passa dunque per il controllo di tutto il corpo quindi questo atteggiamento potrebbe essere coltivato anche con i bambini sin da piccoli.
Mostreró esempi di esplorazioni gestuali e corporali di bambini con differenti materiali ( proiezione di un video).
Come avete potuto osservare non si tratta soltanto di esplorazioni di materiali differenti (metallo, plastica, legno) ma anche di differenti gestualitá come la regolazione della forza, della velocitá, di come agitare e premere il materiale per ottenere il suono e l'espressivitá.