Ritorno sul gesto

INTERVENTO. Nelle ricerche fatte da voi avete trovato certi tipi di gesti universali, di movimenti piú in lá delle culture? Avete trovato diversitá e somiglianze di condotte nelle diverse culture?

DELALANDE. Universali nell'area dei movimenti ve ne sono ma non conosco tutto. La ricerca degli universali in musica è una tematica molto interessante e profonda. Personalmente ho lavorato non direttamente sul gesto ma su delle “unitá semantiche temporali”. Cito un esempio molto semplice che vi é nei rallentandi e accellerandi: vi sono delle forme temporali che abbiamo studiato per l'analisi della musica elettroacustica ma ci siamo resi conto subito che si potevano osservare e trovare un tutte le musiche, sebbene non c'entra con i gesti ma con il fattore tempo in musica. Non so abbastanza sulla universalitá gestuale, ma so quello che succede in Francia, per esempio, e posso dire che la gestualita del nord è assai differente dalla gestualitá del sud del paese, non é necessario andare molto lontano per scoprirlo.

Vorrei però fare un passo indietro e rispondere alla domanda se vi sono delle musiche non adatte ai bambini. Vi mostreró dei bambini che ballano con musica di Stockhausen ma prima proietteró un video con una “Danza con piatti”.

La maestra aveva chiesto a un bambino che facesse una danza con il suo corpo, che lavorasse corporalmente per produrre dei suoni. Quando il bambino conclude lei si congratula: “Bravo, lo hai fatto molto bene....” Il bambino che solitamente si esprimeva con movimenti molto ampi, larghi, cadeva per terra, si alzava con movimenti esagerati questa volta non lo ha fatto in modo sostentato. Sicuramente lusingato dalla congratulazione della maestra responde: “Si, mi sono contenuto molto....”“

Adesso ascolteremo musica che non é molto presente nel contesto culturale dei bambini: si tratta di una danza fatta da un bambino ascoltando una composizione per pianoforte di Karlheinz Stockhausen.

(Durante la proiezione mentre il bambino danza Delalande commenta: ”E' interessante perché sebbene vi sono differenti momenti di pausa, il bambino che balla non si ferma, per lui non vi é assenza di movimento”)

Si potrebbe pensare che la musica contemporanea che nel XX secolo infranse le strutture, gli schemi, che fa ricerca, esplora e si esprime con altre poetiche musicali, potrebbe provocare dei problemi a chi ascolta. Ma non sempre succede questo con i bambini: loro sono capaci di esprimersi e fanno una lettura personale delle composizioni. E questo succede perché vi possono essere moltissime letture possibili di uno stesso lavoro musicale.

Quali musiche scegliere e quali no? Non ho una risposta assoluta, naturalmente, ma posso fare con voi un esempio. Se uno pensa che vi sono delle musiche che ‘possono sembrare molto semplici, come quelle di Mozart o di Vivaldi, è possibile che siano molto piú difficili di quellla che abbiamo appena ascoltato. Io credo che é molto importante provare, esperimentare con ogni gruppo di bambini nei differenti contesti. Tutto ció che so in questa area é sulla base di certe esperienze ma in realtá non conosco una ricerca sistematica sulla ricezione da parte di bambini.

Olivia mi aveva chiesto di suggerire a voi problemi di ricerca: qui ne abbiamo uno che si puó fare con gruppi di differenti etá, cominciando a esperimentare con bambini piccoli presentando, per esempio, un lavoro musicale a differenti gruppi di bambini nelle stesse condizioni –quello é molto importante- definendo le condizioni, facendo previamente le stesse esperienze corporali ‘preparatorie' come abbiamo visto prima (giochi corporali, occupazione dello spazio, velocitá, forza, espressivitá, ecc.) e proponendo poi uno o due composizioni musicali a tutti i gruppi avendo preparato batterie di osservazioni con il proposito di confrontarle (domandandosi: che cosa ‘e successo?, quali coincidenze e differenze vi sono? ecc, per esempio) per poi sistematizzare le osservazioni e comunicarle.