Sintesi

Per concludere faró una síntesi delle riflessioni che ho fatto in queste settimane: ho detto che dopo l'esplorazione si va verso una tappa di simbolismo che si snoda in differenti livelli. Abbiamo notato che c'é un senso della forma musicale che si sviluppa perché ai 6 anni di etá il bambino é capace di anticipare, per esempio, una chiusura, un finale. L'idea centrale che vorrei voi ricordaste é la necessitá di mettere a disposizione dei bambini condizioni favorevoli per fare le loro costruzioni ed abbiamo segnalato dei dispositivi che contribuiscono a facilitare la loro creativitá. Quale tipico esempio abbiamo conosciuto delle esperienze dove si usava l'amplificazione. Anche le registrazioni sono dispositivi importanti dato che permettono ai bambini di verificare le sequenze che loro stessi producono, la forma che risulta del loro lavoro creativo (inizio/sviluppo/ variazioni/ finale).

Sicuramente ricorderete quel bambino che dopo avere registrato e finito la sua improvvisazione ha detto “Adesso ascoltiamo”. La registrazione del suo gioco non contribuí soltanto alla sua concentrazione ma contribuí anche a che lui percepisse l'aiuto che le aveva dato quel dispositivo.

Vorrei dire che esiste una attivitá sonora che si sviluppa spontaneamente nella prima infanzia, che non é necessario “insegnare” a produrre i suoni, ho rinforzato quella convinzione ricordando che ai bambini non s'insegna a camminare né a parlare: è il contesto e la relazione sociale che attivano in lui il parlare. Se non c'é quella interazione, il bambino non parla.

L'adulto dovrebbe appoggiare e congratularsi con il bambino –rinforzo emozionale importantísimo- che é il primo livello della comunicazione. Questo ultimo cenno non é ovvio, non é cosí evidente: ho incontrato molte persone colte che hanno una formazione musicale solida ma non sono capaci di controllarsi al momento di fare un rimprovero (“non disturbare!”) al bambino che produce un suono con un oggetto qualsiasi. Sono eccezionali i genitori capaci di sorridere, di accettare e di dare valore alle attivitá sonore spontanee dei bambini. Le educatrici invece dovrebbero svolgere quel ruolo di accettazione e interessamento con il proposito di aiutare il bambino a fare sempre di meglio.

(Delalande sorride con simpatia e complicitá domandando all'auditorio: E' chiaro per voi? (risate ) Lo farete? (ancora piú risate)

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Prima di finire la sua ultima Conferenza, Delalande spiega che insieme ai suoi collaboratori sta preparando un sito ‘on line' dove si potranno trovare produzioni e creazioni di bambini e di giovani chiamato Creamus ma che ancora non si puó accedere in italiano ne in spagnolo.

Quando il sito sará attivo tutti saranno informati, sperando di organizzare una rete con le persone che hanno partecipato nei due Seminari con Delalande in Cile: alla Universidad Academia di Humanismo Cristiano e Universidad de La Serena (2013) e quelle che hanno partecipato a questo Seminario all'Istituto di Musica Universitá Catolica de Chile (2014)

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Conclude il Seminario con i ringraziamenti a François Delalande da parte di Sergio Candia, Direttore dell'Istituto di Musica della Universidad Catolica e di Delalande stesso che esprime il suo ringraziamento ai presenti per la loro partecipazione e gli interventi e agli organizzatori.

Traduzione/ ocm/ 2015

Per approfondire :

Delalande, F : « Educare l'ascolto », La musica è un gioco da bambini, Milano FrancoAngeli/csmdb, 2001.